mercoledì 27 febbraio 2013

Fai da te

Oggi finalmente ci siamo riprese (io e la tata piccola) dal mega raffreddore che ci ha rovinato gli ultimi quattro giorni. Così posso riappropriarmi di tutte le funzionalità del mio cervello e parlarvi del progetto per il mese di Marzo. Come ripeto spesso, un pochino alla volta, si riescono a fare molte cose, dalle odiate pulizie alle cose più piacevoli, come passare del tempo facendo ciò che piace. Io amo fare a ferri e questo mese ho deciso di dedicarmi ad un piccolo, semplice progetto ma di grande soddisfazione soprattutto per il bimbo o la bimba che poi ne riceverà il risultato in dono. Ho scelto di sferruzzare una copertina per bambole. E' un lavoro che non richiede grandi conoscenze, niente punti strani, aumenti, diminuzioni, colli & co. Un semplice rettangolo di lana che lavorato qualche riga al giorno prenderà vita nell'arco del prossimo mese. Chi si vuole aggregare?!? Non importa se non siete esperte, l'importante è amare i lavori manuali e volersi concedere una ventina di minuti al giorni di pace e relax.
Alcuni consigli preliminari. Scegliete una filato 100% lana, è naturale e più adatto ai bambini; utilizzate lana e ferri non tropo sottili, il lavoro scorrerà più velocemente e se non siete espertissime sarà più semplice. Io consiglio un filato per ferri 5 e 1/2 da usare con i ferri 6. Prima di partire con il lavoro fate un campioncino largo circa dieci centimetri, contate le maglie, e moltiplicate fino al raggiungimento della larghezza desiderata (per una bambola direi 40  - 45 cm a seconda delle dimensioni). Per un lavoro più sbarazzino prendete un gomitolo melange a più colori.
Fatto questo è il momento di iniziare il lavoro vero e proprio. Iniziate il lavoro mettendo sul ferro il numero di punti stabiliti. Nel video qui sotto è indicato un metodo semplice ma ben rifinito che darà un aspetto ordinato al bordo del lavoro.


Spero l'idea vi piaccia. Spargete la voce, potremmo rendere felici tante bambole e rilassate tante mamme. Alla prossima puntata realizzeremo il bordo... intanto esercitatevi con un po' di dritto e rovescio!

lunedì 25 febbraio 2013

Nuova settimana... nuova abitudine

Nonostante il raffreddore arrivato con un pessimo tempismo (non mi sono ammalata per tutta la stagione fredda e comincio a fine febbraio!), le buone abitudini non si fermano mai perchè in casa, purtroppo, chi si ferma è perduto. Non abbiamo ancora terminato il primo giro di stanze quindi oggi parleremo di un nuovo ambiente, il più odiato da pulire, quello che deve essere però il più pulito della casa, e che a fine lavaggio si rivela sempre il più splendente: il bagno.
Come per le altre faccende, io non ho una giornata fissa in cui lo pulisco da cima a fondo (eccetto quando so che arrivano ospiti), ma anche qui una piccola abitudine quotidiana ci aiuterà a risolvere il problema igiene. 
Io ho una sola stanza da bagno vera e propria, in casa c'è la famosa micro lavanderia da un metro in cui vivono però solo la lavatrice e il water (quasi mai usato), quindi se avete due bagni completi dovrete moltiplicare per due il lavoro (se ne avete dieci probabilmente non avrete bisogno dei miei consigli).
Questa operazione si chiama: il lavandino e un sanitario al giorno tolgono i germi di torno. In pratica alterno ogni giorno la pulizia di water e bidè, tre giorni uno e tre l'altro.... domenica riposo. Una spruzzata alla ceramica, si lascia agire il detersivo qualche minuto e ci si lava i denti magari, e poi una passata con lo straccio in microfibra senza fatica. Mi raccomando lo straccio che usate per il bagno non si utilizza per i pavimenti o le altre stanze per ovvi motivi di igiene. Per evitare di confondersi vi consiglio di acquistarne di colori diversi: blu per il bagno, giallo in cucina e rosa per il resto della casa, ad esempio. 
Il lavandino invece va passato alla sera quando tutti sono a letto e noi (di solito le ultime a vagare per casa), terminate le operazioni di restauro femminile in bagno, possiamo dare una pulitina velocissima, anche al rubinetto. Roba da due minuti, che se fatta però tutte le sere evita formazioni di calcare, evita di dover strofinare per decine di minuti, e inoltre permette di utilizzare detergenti meno aggressivi, magari ecologici o fai da te, che sullo sporco "decennale" fanno un po' fatica. Prima di coricarvi portate eventuali abiti rimasti sul pavimento del bagno (da noi sempre) nel cesto della lavanderia e buona notte scintillante!

P.S. Rispolverate fuori i ferri da maglia che domani si comincia una nuova attività manuale per il nostro (piccolo) tempo libero creativo!

giovedì 21 febbraio 2013

Quello che ci piace fare

Non penserete mica che passo la giornata a pulire casa?!? Questo mio nuovo sistema di casalinghitudine mi sta semplificando la vita non di poco... sto provando settimana dopo settimana le idee che poi vi propongo per vedere se sono veramente utili e sensate. Con il bucato archiviato e la cucina presentabile mi sono concessa un pochino (proprio ino) di tempo per me. Se potessi fare qualcosa che mi piace cosa mi metterei a fare? La ritengo una cosa importante ricrearsi un momento per lasciare fuori il resto e dedicarci a qualcosa che ci piace, ci rilassa, ci appassiona. Magari solo venti minuti alla sera quando gli altri dormono, o mentre aspetto la bimba fuori da scuola oppure semplicemente perchè DEVO proprio staccare da tutto. 
Un libro, un progetto per la casa, un lavoro manuale, un puzzle, una rivista e chi più ne ha più ne metta. A me piace molto leggere, fare a maglia, cucinare torte, realizzare cosine per le mie bimbe. Spesso però mi rendo conto di imbarcarmi in una impresa impossibile. Inizio magari quattro lavori a maglia e non ne finisco nemmeno uno; stessa storia per i libri. Così ho deciso di scegliere tutti i mesi delle semplici cose che adoro, da fare in quei venti minuti e che vi proporrò, se vi va, per trovare un momento tutto vostro di relax per lo spirito.
P.S. Oggi è il mio secondo giorno di scuola... la prima lezione è andata molto bene, ho avuto conferma che la strada che sto imboccando è quella giusta per me, ho conosciuto persone nuove dalle facce simpatiche e mi sento sempre più motivata! A domani!

martedì 19 febbraio 2013

"Semplicemente" acqua

Ebbene si oltre a torturarvi per riprendere in mano la situazione domestica, se come me avete finito da poco di allattare, è il momento di pensare anche alla nostra forma fisica. Rimanere in forma significa essere in salute e piacersi, cosa che ci aiuta a vivere decisamente in modo positivo. Guardare l'armadio e disperarsi perchè non ci va bene più nulla, sentirsi magari un po' gonfie e vederci diverse da un tempo non ci fa bene. 
Essere in forma non vuol dire fare una dieta drastica da fame ma, in particolare dopo delle gravidanze, riprendere in modo naturale a curarci di noi stesse. Io personalmente mi sono fatta consigliare da una nutrizionista e se qualcuna ha un problemino di peso eccessivo vi consiglio di fare altrettanto. Affidatevi sempre ad uno specialista e non ad una dieta presa a caso dalla rete o da una rivista che promette cose impossibili e finisce col peggiorare le cose (e ancora peggio la salute).
Spesso però ho notato che la forma dopo le gravidanze torna da sola, senza fretta e con qualche piccola accortezza che vi voglio svelare nelle settimane avvenire. Insomma altre buone abitudini ma questa volta per il nostro corpo. 
E il primo compitino della stagione è..... bere tanta acqua possibilmente oligominerale. Lo so, le bottiglie di plastica non sono una meraviglia ecologica nemmeno per me, ma in questo periodo si ha bisogno di un acqua per così dire, povera che aiuti lo smaltimento degli ormoni che ancora abbiamo in circolo. Molte volte infatti, allattando, la prolattina (l'ormone che si preoccupa di farci produrre il latte) inibisce il dimagrimento, quasi a voler salvaguardare la ricchezza del cibo per il nostro bambino. Fa la scorta insomma (purtroppo sulla nostra pancia o sui fianchi!). Così al termine del periodo di allattamento, bere regolarmente due litri di acqua oligominerale al giorno, oltre a depurarci l'intero organismo, aiuta a smaltire più velocemente i depositi (passatemi il termine) di ormoni. Non avete bisogno d'altro. Bevande gasate, zuccherato o ricche di caffeina lo sapete da voi che non fanno bene, quindi una bella scorpacciata di acqua è quello che ci vuole.
Il consiglio extra: bevetene un bicchiere a digiuno appena vi alzate al mattino: darà la "sveglia" alle vostre cellule.
Vi ricordo che questi non sono consigli di carattere medico e se avete specifiche necessità dovrete sempre rivolgervi ad uno specialista del settore.

lunedì 18 febbraio 2013

Iniziare bene

Inizia una nuova settimana ed è arrivato il momento di proporvi una nuova abitudine per migliorare la nostra vita e quella di tutta la famiglia. Come è andata col bucato? Se vi siete ricordate di preparare tutte le sere la lavatrice in questo momento non dovreste più avere montagne di roba da lavare ma solo vestiti puliti e profumati negli armadi, niente calzini sporchi sparsi per il pavimento e voi sarete sicuramente più rilassate. Ma ora basta relax perchè abbiamo un nuova buona abitudine da imparare.
Oggi ci trasferiamo in cucina. Non so se voi siete più fortunate di me, ma la mia è piccolissima. Tolti il lavello, il piano cottura e lo spazio occupato dalla macchina del pane mi rimangono liberi per lavorare due spazi di mezzo metro. Inutile dirvi quanto questo limiti le operazioni, bastano i piatti sporchi del pranzo e due bicchieri per vedere il caos più totale e non muoversi più. 
Siccome non posso lanciare le stoviglie dalla finestra una volta usate (sarebbe costoso e soprattutto pericoloso visto che abitiamo al secondo piano), l'unico modo per farle magicamente sparire e metterle man mano che le si usa nella lavastoviglie. Ed è qui che arriva la nostra nuova buona abitudine: è indispensabile che al mattino la lava piatti sia vuota. Potete svuotarla mentre preparate il caffè o quando tornate da scuola, ma l'importante è averla bella pronta da riempire. Quante volte ci decidiamo a mettere le pile di piatti a lavare ma aperto lo sportello ci salutano le stoviglie luccicanti che aspettano solo di essere messe via... io di solito in quel momento mi deprimo, chiudo tutto e vado a fare altro. I lavori lunghi non mi piacciono, ed è proprio per questo che cerco di organizzarmi una vita fatta di tante piccole ma strategiche e regolari azioni!
Così ora tutte le sere programmeremo il bucato e tutte le mattine svuoteremo la lavastoviglie. Buona settimana a tutti!

giovedì 14 febbraio 2013

Come continua la vita

Tutte abbiamo passato il tempo tra i blog delle varie mamme, quelli sulla gravidanza, quelli sullo svezzamento, poi molte sono tornate in ufficio tutto il giorno, altre hanno mollato tutto per essere mamme full time, altre hanno perso il lavoro (io) e si sono trovate ad essere mamme full time. E poi? Si parla tanto dei figli piccolissimi, delle ricette per svezzare, di quanto dura un parto o l'allattamento. Ma quando camminano, parlano, usano il bagno, non hanno più bisogno della tetta e stanno seduti a tavola a mangiare autonomamente, a questo punto sembra che la loro vita sia meno brillante, meno cose da raccontare, meno mamme da aiutare. Ma le mamme sono rimaste e chi come me è stata "fuori gioco" per un bel po' di tempo, finisce con lo sentirsi un tantino "inutile". Niente di patologico, niente grosse depressioni, però una volta che il nostro compagno è andato al lavoro e i bimbi sono sistemati con la maestra che li accudirà, li farà giocare e scoprire cose belle, a noi cosa resta? Una aspirapolvere per amica? La televisione? I social network? Il supermercato? Non so voi ma io in giro al mattino con i figli mi sento "a posto" perchè agli occhi altrui so di apparire come una mamma, senza di loro mi sento solo una nullità, una perdigiorno senza un posto ben definito nella società. Non che ambisca ad essere inserita in un gruppo... ma la desperate housewife da divano non la voglio fare. Per questo ho deciso di darmi da fare, di crearmi un lavoro, di avere un po' di indipendenza economica e di essere un esempio positivo per le altre donne che ho in casa. Così, appena chiariti i miei obiettivi ho deciso di cominciare un corso che mi aiuterà a migliorare nel campo che amo, a rimettermi sul mercato per dirla semplicemente. E questa sera comincio... il mio primo giorno di scuola!

mercoledì 13 febbraio 2013

Bucato impilato presto profumato

Ieri mi stavo dilungando... sono una valanga di parole anche quando scrivo e non solo quando apro bocca aiutooooo! Così oggi vi racconto del mio bucato impilato. Si insomma non nel senso che ho montagne di vestiti uno sopra l'altro ma di come ho risolto il problema della divisione dei colori avendo poco spazio a disposizione. 
Avevo notato quanto tempo si possa perdere per dividere gli abiti se sono buttati tutti assieme in un unico cestone. Toccava sempre tirarli fuori tutto, fare le montagnole nel corridoio e poi a occhio decidere quale fosse la più corposa da mettere nella lavatrice. Con un corridoio stretto e un bagnetto/lavanderia di un metro era un incubo e mi sono messa a caccia di una soluzione. Molti contenitori, poco spazio. Ho scelto il metodo giapponese, poco spazio sulle isole, molte persone.... grattacieli per abitazioni!!! 
In uno dei miei giretti Ikea ho trovato il MIO contenitore. Delle scatole in plastica bianco/trasparente, proposte per la raccolta differenziata, che si possono impilare all'infinito, comode da aprire grazie ad uno sportello diagonale. Per me è stata una rivelazione. Ne abbiamo prese quattro: bianchi, colorati, scuri e lana. Gli asciugamani e le lenzuola invece li lavo settimanalmente appena li tolgo dal letto/bagno.
Ho trovato uno spazietto di quaranta centimetri per sistemare la mia torre e per facilitare "l'utenza" ho messo un disegnino su ogni sportello: maglietta colorata, nera, mutandine e canottiera e sull'ultimo un maglioncino. 
Decisamente soddisfatta del lavoro e soprattutto dalla comodità che ne è derivata. Alla sera guardo la scatola più piena e svuoto tutto nell'elettrodomestico. Piccoli gesti con grandi risultati!

martedì 12 febbraio 2013

Buone abitudini... il bucato

Allora avete preso carta e penna? Scherzo, non voglio annoiarvi con un miliardo di cose da fare, ma cercare insieme (l'unione fa la forza) di vivere appieno la nostra vita... non può essere finita così a trent'anni solo perchè abbiamo avuto dei bambini. Ci sono donne che passano al lavoro circa dieci ore al giorno e altre che non si staccano dai bimbi nemmeno per andare in bagno... ma possibile che non ci sia una via di mezzo che permetta di realizzarsi in qualcosa di nostro senza lasciare allo sbando l'educazione dei figli, la casa, il compagno? Io ho deciso di trovarla questa via di mezzo, in un paese dove gli aiuti concreti e pratici alle famiglie non ci sono proprio. Bisogna arrangiarsi. Mi sto già muovendo in tal senso, lavorerò da casa, dipendente di me stessa, ma per farlo bisognerà ben organizzare tempi e spazi. Se per i tempi ci vorranno ancora un po' di mesi (perchè tutti siano sistemati alla scuola dell'infanzia anche se noi lo chiamiamo asilo) nel frattempo gli spazi in casa dovranno essere riorganizzati per crearmi un luogo tranquillo e ordinato per il lavoro, ma anche il resto delle stanze dovrà essere alleggerito per non pesare sulle faccende quotidiane. 
La cosa più ovvia è guardarsi in giro è capire quali sono i problemi. Io ne ho individuati parecchi ma tentare di risolverli tutti assieme non porterebbe a nulla. Così ho deciso di prendere un buona abitudine a settimana e se sarà portata a termine con successo ne aggiungerò un'altra. Solo così entrerà a far parte della nostra routine.
Vediamo se indovinate da dove comincio? Il bucato!!! Brave (il titolo del post vi ha dato un aiutino)! Da noi i vestiti sono un tormento, direi che se li facessimo sparire tutti la nostra casa sarebbe una reggia... vestiti in bagno, in "lavanderia" (poi capirete il perchè delle virgolette), nelle camere, maglioni e calze delle bambine sul divano. Il motivo è semplice... mi dimentico di fare le lavatrici... quindi comincerò proprio da qui. 
Sembra una abitudine semplice e banale ma sapete tutte che se si reste indietro col bucato siamo tutti fritti. Così ho deciso: tutte le sere carico la lavatrice e la programmo per partire il mattino presto. Al risveglio i panni saranno puliti e profumati e potrò riporli nell'asciugatrice che svolgerà il suo compito mentre io porto le bambine a scuola. E' un modello a gas che consiglio a tutte perchè asciugo in un'ora o poco più, consuma poco e soprattutto permette di NON stirare più nulla. C'è l'ho da più di anno e a parte per alcune camice (che si stirano comunque più facilmente) il mio ferro batte decisamente la fiacca perchè lo uso circa un'ora al mese. 
Per velocizzare la separazione del bucato ed ottimizzare le lavatrici occorre separare all'origine gli indumenti, vi mostro come ho risolto senza occupare troppi spazi (la famosa lavanderia è un quadratino coi lati che non raggiungo il metro e trenta!) ma dovrete pazientare il nostro prossimo appuntamento... e mi raccomando sta sera bucato!

lunedì 11 febbraio 2013

Pianificare

Se voglio portare a termine quello che mi sono prefissata da un po' di settimane mi serve decisamente una bella pianificazione famigliare. Essere se stessi è quindi meno spontaneo di quello che sembra... almeno all'inizio. Infatti credo che qualsiasi azione che migliori la nostra vita se fatta con costanza diventi poi naturalmente parte della quotidianità. Pianificare per me non significa perdere di vista la naturalità delle cose ma anzi, vivere con una regola permette poi di avere più tempo sano da dedicare a ciò che ci fa stare più bene. Sfido chiunque iniziare bene la giornata in ritardo, con i figli che non vogliono entrare in bagno, la cucina sporca, la caffettiera sepolta sotto pile di piatti. Oppure vorreste occuparvi del vostro hobby preferito, ricamare, leggere, fare una torta, andare a camminare ma non sapete ancora cosa cucinerete per cena e il frigo è vuoto. I miei progetti vanno oltre tutto ciò perchè quello che io sto cercando di ricavarmi non è un po' di tempo per me stessa per andare in piscina (anche se non è una brutta idea!), ma mi sono imbarcata in una avventura lavorativa che mi realizzi come persona al di là della mia famiglia e di tutto quello che faccio per gli altri. Non fraintendete, adoro i miei cuccioli e sono felice di essermi dedicata a loro negli ultimi anni, ma che esempio posso essere per il loro futuro se sono la prima a non credere nelle mie potenzialità e nella mia felicità? C'è un tempo per tutto, quello per essere giovani e spensierati, quello di essere mamme full time e quello per accompagnare i bambini ad affrontare da soli le prime esperienze fuori casa, mostrando con il proprio quotidiano che si tratta di una bellissima avventura e se non sarà sempre così io sarò ad aspettarle a braccia aperte, sia che verranno sia che decideranno di non farlo.
Non ho mai amato molto svolgere le pulizie e pur passando le giornate in casa questa non era mai impeccabile, e nemmeno accettabile in alcuni periodi. Non solo per pigrizia ma molto spesso solo per disorganizzazione. Così mi sto costruendo una routine che non sia troppo pesante, che non porti via troppo tempo al resto e ci permetta di sfruttare al massimo le potenzialità della nostra casa.. Quindi armatevi di carta e penna che da domani si comincia.
Questo non è un classico mummyblog dove vi racconterò le mie ricette e i milioni di lavoretti che molti pensano di dover far fare ai figli. Qui si parla di vita non perfetta, non patinata, di cene da mettere in tavola (ops scusate è più cool dire da "impiattare"), di un tentativo di vivere felicemente e senza i classici sensi di colpa che piacciono tanto alle mamme italiane e ancor di più a chi le circonda! 

Aria nuova da queste parti

Oggi soffia un po' di vento e non c'è giornata migliore per parlare di aria nuova. Fino a poche settimane fa sono stata una mamma a tempo pieno, insoddisfatta e in sovrappeso. Poi ho deciso che era ora di far cambiare l'aria in questa casa triste e ho deciso di rimettermi in discussione. Basta pigiamoni, tutone, divano, parco giochi è il momento di tornare quella di un tempo, anzi no, migliore, più saggia per essere diventata madre, e brava a conciliare i diversi ruoli che ogni giorno vivo. No, basta anche a tutti i ruoli e alle etichette. Mi chiamo kat e sono felice di conoscervi mentre dico basta alle mie mille vite e riprendo in mano solo quella che mi appartiene veramente.